SEMPRE PIÙ BELLI

“Sempre più Belli” è solo uno slogan. Eppure è di più, perché ci si sente belli quando si sta bene con se stessi, quando si fanno cose giuste che danno soddisfazione. “Sempre più Belli” è una crescita armoniosa, attenta ai bisogni della popolazione. E noi siamo “Belli” perché apparteniamo alla città, alla quale siamo fedeli, una città che cresce come una bambina giovane e piena di vita.

“Sempre più Belli” significa conciliabilità tra vita e lavoro. Significa avere la possibilità di bilanciare in modo equilibrato il lavoro e la vita privata. Avere più tempo libero per noi stessi, per la famiglia, per la crescita dei figli. In questo contesto, un aiuto importante sono gli asili-nido, i centri extra scolatici, i doposcuola e le mense.

“Sempre più Belli” vuol dire qualità urbana e lotta al cambiamento clima- tico, perché il mondo che lasciamo a questa bambina deve essere bello e degno di essere vissuto. Qualità degli spazi pubblici, parco fluviale, biodi- versità sono fondamentali, ma anche il tessuto urbano, con l’interramento dell’autostrada che divide la città. Al tempo stesso gli spazi pubblici devono essere più accessibili per anziani, persone con disabilità e bambini.

“Sempre più Belli” significa mobilità dolce, perché la piccola Bellinzona cresca con la cura e l’attenzione alle famiglie e ai loro piccoli. È necessario un salto di qualità con più piste ciclabili e una migliore convivenza tra utenti della strada per assicurare più spazio e sicurezza a pedoni e ciclisti

“Sempre più Belli”, ma cos’è una bam- bina senza la cultura, quella cono- scenza e bellezza che le permettono di crescere con consapevolezza e gentilezza? Valorizzare la cultura e il patrimonio non è un esercizio sterile, ma favorisce inclusione, intergenerazionalità, interculturalità e integrazione. Parole complesse che significano saper vivere insieme scoprendo cose meravigliose e nuove ogni giorno. Per questo sosteniamo la creazione di una casa delle culture, che sia a disposizione anche delle associazioni cittadine.

E con la piccola “Belli” ci dobbiamo parlare, ascoltarla, per questo cerchiamo contatti col mondo giovanile, che non è un mondo a sé stante ma parte del nostro, favorendo luoghi di incontro, associazioni e privati che si adoperano per animarli.

Insomma, “Belli” sta crescendo. È at- tenta, sorridente e si immagina un fu- turo gioioso e pieno di stimoli, a volte piange un po’ ma subito le torna il sorriso. Noi abbiamo solo un’incrolla- bile certezza, non vogliamo deluderla. E voi?