Comunicato stampa della Sezione Ps di Bellinzona.
Gli applausi a volte non bastano. Di fronte ai duri attacchi politici e purtroppo penali dell’MPS ai responsabili, e in definitiva a tutto il personale socio-sanitario, ci stringiamo virtualmente ai coraggiosi professionisti che nemmeno per un attimo hanno esitato nello svolgere il proprio lavoro. Quale segno concreto di solidarietà chiediamo alle istituzioni politiche e giudiziarie di proteggere con vigore chi con abnegazione è rimasto giorno e notte in prima fila a fare il proprio lavoro: prendersi cura del prossimo.
Siamo innanzitutto vicini a tutti i famigliari toccati in questo triste periodo da un lutto. È doveroso chiedere chiarezza rispetto a quello che è successo e auspichiamo che l’Ufficio del medico cantonale e i servizi competenti sapranno a tempo debito approfondire e capire cosa sia funzionato ed eventualmente cosa no.
Nel contempo però occorre sottolineare a gran voce che mentre il resto del mondo si proteggeva isolandosi nelle proprie case, il personale di cura negli ospedali, nelle case per anziani, negli istituti e foyer per persone con disabilità, nei servizi di cura e sostegno a domicilio ha dovuto affrontare una situazione estremamente difficile nella consapevolezza di non essere esente dal rischio di ammalarsi, nonostante le misure di protezione che man mano si sono messe in campo.
Se si vuole davvero essere al fianco dei lavoratori, essi vanno messi nella condizione di tornare a lavorare al più presto in condizioni ideali, protetti e in sicurezza.
Ora questi professionisti rischiano di essere chiamati da un Magistrato a testimoniare sull’operato del proprio team con sulla testa l’ombra di un’accusa di reati molto gravi come lesioni colpose o addirittura omicidio colposo. Professionisti che continuano a lavorare in condizioni difficili con una denuncia pendente sul proprio posto di lavoro. Tutto questo per l’agire prettamente opportunistico di politici che nemmeno hanno un’idea di cosa significa affrontare concretamente un pericolo di contagio in una struttura chiusa dove molte persone estremamente fragili vivono fianco a fianco in pochi metri quadrati.
Facile sentenziare da dietro le proprie scrivanie della segreteria di partito, mentre direttori di istituzioni socio-sanitarie, medici, infermieri, operatori socio sanitari, educatori, assistenti domiciliari, personale ausiliario, autisti, manutentori, personale amministrativo giornalmente hanno affrontato difficoltà inedite mettendo a rischio la propria salute e quella dei propri cari. Ci teniamo a sottolineare che la maggior parte di questo settore è composto da donne. Vedere l’MPS lottare per i diritti delle donne tutto l’anno e ora attaccare le stesse donne ci rende tristi.
Le verifiche vanno effettuate secondo i tempi e le modalità previste dei servizi cantonali competenti. Appellarsi con leggerezza al Ministero Pubblico è un’abitudine pericolosissima in quanto indebolisce chi quotidianamente si dedica con passione al proprio lavoro di cura. Oggi tocca alle case anziani, domani ad ospedali e a chiunque si occupa di salute.Il Partito socialista di Bellinzona esprime la propria solidarietà alle famiglie toccate e a tutte le lavoratrici e i lavoratori che in queste settimane e mesi non hanno potuto restare a casa: personale sanitario, personale educativo, aiuti domiciliari, personale di vendita del settore alimentare, autisti, magazzinieri, contadini, poliziotti, civilisti, militari, badanti, funzionari, giornalisti, …