Biodiversità in città; a che punto è lo studio strategico?

Interrogazione di Henrik Bang.

  1. Premessa

Sempre più persone nel mondo vivono nelle zone urbane e in futuro questa proporzione è destinata ad aumentare. In Svizzera, tre persone su quattro vivono in città e agglomerazioni. Numerosi studi hanno dimostrato che trascorrere del tempo nella natura fa bene alla salute, per esempio riduce lo stress. Il periodo del Lockdown non ha fatto che confermare questa tesi. Per godere di questi benefici la maggior parte delle persone deve quindi spostarsi fuori città? In realtà no: la visione tradizionale delle città, nelle quali non c’è spazio per la natura, va sfatata! Le superfici verdi urbane (ossia parchi, aiuole, viali alberati e giardini) sono numerose e, oltre a ospitare diverse specie di piante e animali, forniscono importanti servizi ai cittadini. Riducono ad esempio le particelle di smog presenti nell’aria, abbassano le temperature durante l’estate e hanno un’influenza positiva sul benessere psicologico delle persone. I giardini e gli orti sono una parte importante del verde urbano: benché di piccole dimensioni, la loro superficie complessiva è rilevante e svolgono un importante ruolo ecologico e sociale nelle città. Lo ha dimostrato un recente studio interdisciplinare, denominato BetterGardens, condotto dall’Istituto federale di ricerca WSL e dall’Istituto di ricerca dell’agricoltura biologica FiBL. Investigando circa 80 giardini privati e orti pubblici della città di Zurigo, i ricercatori David Frey, Marco Moretti e colleghi hanno mostrato che anche superfici di piccole dimensioni possono ospitare un’elevata diversità di piante: in media sono state osservate 119 specie (coltivate e spontanee) per giardino. In centro città sono inoltre state osservate ben 1’110 specie di invertebrati (insetti, ragni, molluschi e altri artropodi del suolo), di cui 12 osservate per la prima volta in Svizzera! Anche gruppi particolarmente minacciati, come le api selvatiche, sono risultati ben rappresentati nella città di Zurigo: un quarto delle circa 600 specie svizzere è presente in città. Lo studio ha inoltre dimostrato come giardini e orti ricchi di piante e gestiti in modo estensivo (p.es. lasciando delle isole di prato non sfalciato) aumentino notevolmente lo spazio vitale per numerosi animali, con ricadute positive sull’ecosistema. Oltre a ciò, i giardini ricchi di specie sono risultati portare più ristoro e rilassamento a coloro che se ne prendono cura! È una situazione vincente: giardini o orti gestiti in modo estensivo e che ospitano un’alta biodiversità sono benefici sia per l’uomo, sia per la natura. Natura che è dunque presente già sulla soglia di casa, a volte anche con una sorprendente biodiversità, in attesa di essere scoperta e vissuta!

  • La realtà ticinese

ll Ticino era una regione ricca di biodiversità. Soprattutto, nei fondivalle, dove risiede il maggior potenziale di biodiversità, è ormai densamente urbanizzato e industrializzato. L’espansione delle aree urbane a partire dagli anni Cinquanta del secolo scorso ha comportato la perdita di preziosi habitat e una forte riduzione della biodiversità. Per fortuna non tutto è perduto! Le città fungono spesso da ambienti sostitutivi o di rifugio per molte specie di piante e animali che hanno saputo adattarsi alla nuova realtà. Per questo motivo l’Alleanza Territorio e Biodiversità dedica molti sforzi a questo tema e un progetto specifico, denominato “Biodiversità in città”. Esso vuole stimolare i privati, attraverso iniziative concrete, a favorire la biodiversità urbana. Ad esempio, adottando la Charta dei Giardini o partecipando al concorso Balconi di Farfalle. Il progetto si rivolge anche agli enti pubblici in quanto i Comuni sono degli attori molto importanti per la valorizzazione della biodiversità. L’Alleanza funge da supporto e stimolo alle istituzioni come avvenuto con la città di Lugano e il comune di Morbio inferiore (comune pilota per il progetto in Ticino). La città di Lugano ha già adottato la Charta dei giardini per alcune sue aree verdi e, sempre in collaborazione con l’Alleanza, ha realizzato il Frutteto di Cornaredo dove sono state messe a dimora 60 piante da frutta insieme agli alunni della Scuola elementare di Lugano – Gerra. L’Alleanza dedica molta attenzione anche alle scuole, fornendo arbusti e piante indigene, come nel caso della scuola di Morbio Inferiore, oppure realizzando dei percorsi didattici come avvenuto all’interno del Centro Professionale del Verde di Mezzana. Per saperne di più sulle attività dell’Alleanza consultate il sito www.alleanzabiodiversita.ch.

  1. La realtà Bellinzonese 

Nelle risposte all’interrogazione 48/2019 il Municipio ribadiva che “Le sfide future, in relazione al fenomeno del cambiamento climatico in atto e coerentemente alle aspettative della popolazione, impongono anche a Bellinzona, un attenzione particolare a favore del promovimento della natura in città”. In merito alla biodiversità con la risposta alla domanda sulla definizione di un progetto per la promozione della biodiversità in ambito urbano rispondeva “Certamente! Occuparsi di biodiversità in ambito urbano significa prima di tutto comprendere la complessità del tema; trattasi di una moltitudine di spazi verdi diversificati, tutti con la propria vocazione ed estetica. Spazi verdi di qualità finalizzati al promovimento della biodiversità in ambito urbano, non solo andranno correttamente progettati, ma dovrà essere garantita loro un’adeguata cura, a garanzia del mantenimento nel tempo e quindi dell’investimento fatto……Successivamente dovrà venir promossa ed elaborata una strategia specifica per sviluppare progetti mirati e sinergici”.

Durante il Lockdown abbiamo potuto constatare che le aiuole e altre superfici verdi sbocciavano di fiori. La presenza di api ed insetti era maggiore. Terminato questo periodo si è tornati alla tradizionale gestione.

           

  Superfici comunali a Bellinzona 11.8.2020

                        

 Sfalci a rasoterra

  1. Domande
  • A che punto è lo sviluppo della strategia sulla biodiversità urbana?
  • Vi sono già superfici verdi che vengono gestite in modo estensivo e con degli sfalci tardivi?
  • Vi sono progetti di interconnessione sul territorio comunale?
  • Vi sono progetti di valorizzazione di boschi a favore della biodiversità?
  • Quali studi e con quale tempistica sono stati assegnati agli specialisti esterni? 
  • Sono state inoltrate richieste di sussidi al Cantone e/o alla Confederazione?
  • Quanti e quali sono i biotopi di importanza nazionale e cantonale sul territorio di Bellinzona? Con quali strumenti e programmazione viene regolata la gestione finalizzata alla conservazione e protezione della natura?
  • Per quale motivo un biotopo di importanza nazionale come lo stagno del Motto Grande di Camorino non viene adeguatamente gestito con finalità naturalistiche da oltre 2 anni?
  • Come viene trattata la problematica dei neozoi (tartarughe e pesci esotici) all’interno del biotopo di importanza nazionale del Motto Grande di Camorino?
  • Come vengono definiti gli spazi utilizzabili all’interno del biotopo di importanza nazionale del Motto Grande di Camorino? Vi sono zone di protezione assoluta? Come vengono regolate queste utilizzazioni?
  • A che punto è lo sviluppo della strategia sulla biodiversità urbana?
  • Vi sono già superfici verdi che vengono gestite in modo estensivo e con degli sfalci tardivi?
  • Vi sono progetti di interconnessione sul territorio comunale?
  • Vi sono progetti di valorizzazione di boschi a favore della biodiversità?
  • Quali studi e con quale tempistica sono stati assegnati agli specialisti esterni? 
  • Sono state inoltrate richieste di sussidi al Cantone e/o alla Confederazione?
  • Quanti e quali sono i biotopi di importanza nazionale e cantonale sul territorio di Bellinzona? Con quali strumenti e programmazione viene regolata la gestione finalizzata alla conservazione e protezione della natura?
  • Per quale motivo un biotopo di importanza nazionale come lo stagno del Motto Grande di Camorino non viene adeguatamente gestito con finalità naturalistiche da oltre 2 anni?
  • Come viene trattata la problematica dei neozoi (tartarughe e pesci esotici) all’interno del biotopo di importanza nazionale del Motto Grande di Camorino?
  • Come vengono definiti gli spazi utilizzabili all’interno del biotopo di importanza nazionale del Motto Grande di Camorino? Vi sono zone di protezione assoluta? Come vengono regolate queste utilizzazioni?