Bellinzona nell’anno che verrà

Renato Züger, capogruppo US

Ivan Ambrosini, capogruppo PPD

Fabio Käppeli, capogruppo PLR

Daniele Bianchi, coordinatore Verdi

Appena congedatasi dall’anno che ne ha sancito la nascita, Bellinzona si trova a fronteggiare un’importante sfida nelle prime settimane del 2018. Il 21 gennaio le cittadine e i cittadini sono chiamati alle urne per esprimersi sull’adozione del nuovo Regolamento comunale, il quale (giova ricordarlo) concerne molto di più delle tanto discusse indennità per i Municipali.

È in gioco l’assetto politico e organizzativo della nuova Città: il testo approvato con ampia maggioranza dal Consiglio comunale, e oggetto di referendum, è una maniera razionale ed equilibrata di fornire a Bellinzona i mezzi per amministrarsi, ai quartieri la possibilità di partecipare attivamente alla vita politica e alla cittadinanza gli strumenti per garantirsi prestazioni e servizi adeguati. Rifiutare questo Regolamento non comporterebbe solo uno spiacevole ritardo nella costruzione della nuova entità comunale, ma soprattutto significherebbe rifiutare un’impostazione e una visione globale di come si vorrebbe questa nuova Città. Le autorità politiche cittadine si sono assunte fino in fondo il compito di dotare Bellinzona delle necessarie basi legislative. Preventivo 2018, costituzione dell’Ente autonomo AMB, regolamento organico dei dipendenti e previdenza professionale: a questi primi 4 tasselli fondamentali manca solo il quinto, ossia proprio l’entrata in vigore di un Regolamento comunale unitario e coerente con quanto procede.

Un doveroso accenno alla nota controversia sugli emolumenti previsti per i membri dell’Esecutivo: si noti che le cifre proposte, nettamente inferiori rispetto a realtà paragonabili in Svizzera, risultano proporzionate alle responsabilità e agli oneri imposti da una carica del genere (e che chi ha anche una minima esperienza di politica attiva nelle istituzioni non fatica a comprendere). Introdurre un meccanismo di compensazione del guadagno perso creerebbe un meccanismo di disparità di trattamento; in ogni caso, offrire retribuzioni inadeguate crea il rischio (nefasto per una democrazia che si vuole rappresentativa) che le candidature al Municipio diventino appannaggio esclusivo di chi dispone di sufficienti “mezzi propri”.

Lanciamo quindi un appello, accorato e trasversale, ad approvare alle urne il Regolamento comunale della città di Bellinzona.