Per un Quartiere Officine a misura di Bellinzona

Agnese Strozzega

Candidata al Consiglio Comunale sulla lista Unità di sinistra

A Bellinzona si sta ideando il futuro del comparto lasciato libero dall’Officina FFS, la cui attività verrà presto terminata (trasformata altrove). Per presentare il progetto, è stata allestita un’esposizione e in seguito creato un sito Internet coinvolgendo la popolazione. La proposta su quartiereofficine.ch è moderna, eco-compatibile e sociale. Ma siamo certi che sia compatibile con i bisogni di Bellinzona?

La « Cattedrale » fungerebbe da centro aggregativo ospitando al suo interno uffici dell’amministrazione pubblica, servizi di ristorazione, strutture culturali. Le immagini accompagnatorie mi fanno pensare a rumorosi centri commerciali di grandi città nei quali la gente si accalca durante le domeniche piovose. È in questo che vogliamo trasformare quel che viene designato come un « monumento storico da valorizzare »?

Sorgerebbero poi alloggi innovativi e abitazioni a pigione moderata. Il bisogno di pigioni moderate è reale. Possiamo dire lo stesso del bisogno di nuovi alloggi, visti gli elevati tassi di superfici sfitte?

Anche la prospettiva di nuove offerte culturali, seppur allettante, solleva qualche interrogativo: non rappresenta una concorrenza nefasta agli enti esistenti quali il Teatro Sociale, i musei e spazi espositivi, il cinema Forum?

Infine, per quanto riguarda l’approccio partecipativo, gli orti urbani, l’economia circolare, tutti elementi auspicabili, mi chiedo se ciò funzionerebbe in una realtà piccola come la nostra, se queste cose possono essere offerte artificialmente, come e da chi verrebbe coordinato il tutto.

Ricordiamo che l’operazione di trasferimento (di una parte) dell’attività dell’Officina a Castione e conseguente disponibilità del sedime attuale si basa su un partenariato tra Cantone, Città e FFS e ha un costo di 360 milioni di franchi, di cui 20 a carico di Bellinzona, 100 del Canton Ticino e 60 della Confederazione. Le FFS avranno a disposizione la metà dei 120’000 mq, l’altra metà spettando ai due enti locali. Assicuriamoci che questi soldi siano spesi in modo sostenibile e non demolendo per poi costruire elementi inutili.