Nuova Bellinzona e scenari globali

di Renato Züger, municipale PS a Giubiasco

L’anno che sta per concludersi ha fatto registrare un’avanzata del populismo nella politica a livello internazionale, come testimoniano alcuni importanti appuntamenti elettorali, si pensi all’esempio delle presidenziali statunitensi (caso più eclatante) o a quelle austriache (caso più recente, exploit solo sfiorato). Contemporaneamente e alle nostre latitudini, gli ultimi mesi del 2016 hanno consegnato agli archivi una decisione storica, con l’approvazione definitiva dell’istituzione della nuova Bellinzona. Si può forse azzardare un parallelismo tra queste due situazioni, così distanti per dimensione e rilevanza “globale”? I temi e soprattutto determinati metodi demagogici finiranno per imporsi anche nell’imminente campagna elettorale per l’elezione dei nuovi organi comunali del 2 aprile 2017?

Qualsiasi risposta deve tener presente che, in generale, l’ambito della politica comunale mal si accorda con un’impostazione “ideologica”, qualunque essa sia, dovendo confrontarsi con problemi e ricerche di soluzioni molto più concrete. È tuttavia innegabile che la nuova Città, rappresentando una dimensione sensibilmente maggiore rispetto a quella degli attuali comuni, richiederà scelte politiche più impegnative e quindi con una “posta in gioco” più alta, ciò che non facilita un dibattito oggettivo e razionale.

L’auspicio è ovviamente che l’anti-politica non condizioni il delicato processo di creazione di una nuova realtà comunale, i cui primi organi eletti saranno confrontati con decisioni già cruciali per il futuro. Il rischio non è da sottovalutare: il populismo di chi intende costruire muri alla frontiera con il Messico non è forse tanto dissimile da quello che può manifestarsi al momento di votare una richiesta di naturalizzazione. La volontà di compiacere a tutti costi l’elettorato, defilandosi però dalle vere responsabilità, può influenzare le scelte politiche, quando si tratti ad esempio di decidere sul moltiplicatore di imposta. Il pericolo è reale; già oggi taluni tacciano lo stesso processo aggregativo di “usurpazione” perpetrata dall’intera classe politica ai danni dei concittadini: al populismo si somma dunque il qualunquismo.

Le sfide della nuova Bellinzona saranno numerose e complesse e richiederanno ponderazione e senso civico, non già pseudo-soluzioni demagogiche, tanto declamatorie quanto dannose.