di Flavio Bruschi, Municipale Capodicastero Azienda Acqua Potabile
L’attuazione concreta degli accordi d’interscambio d’acqua, sottoscritti nella primavera del 2005 da Giubiasco con i Comuni di Sementina, Sant’Antonino, Monte Carasso e Camorino, era ed è prevista dopo la realizzazione prioritaria del progetto di captazione di nuove sorgenti in Valle Morobbia. Il credito di costruzione per questa importante opera destinata a soddisfare le esigenze dei cittadini in acqua potabile per i prossimi 50/60 anni, è stato votato dal nostro Consiglio comunale una prima volta il 18 ottobre 2004 e una seconda l’11 ottobre 2010. Malgrado la decisione positiva del 28 giugno 2012 del Gran Consiglio Cantonale, che ha rilasciato la concessione all’utilizzazione delle acque delle sorgenti in Valle Morobbia, i lavori non hanno potuto cominciare poiché la decisione è stata impugnata davanti al Tribunale cantonale. Questo Tribunale ha respinto il ricorso e confermato valida la decisione del Parlamento cantonale. Ma il “via libera” non è ancora possibile poiché la sentenza del TCA è stata impugnata al Tribunale Federale. L’effetto sospensivo innanzi a quest’Alto Tribunale non è dato e agli ormai incalliti oppositori, una volta alleati e convinti sostenitori del nuovo acquedotto, non è rimasto che presentare opposizione alla domanda di costruzione. Ognuno sarà poi chiamato a farsi carico delle proprie responsabilità e, magari, anche a metter mano al borsellino, molto oltre quanto già fatto finora. Pertanto, purtroppo, non è possibile indicare la data d’inizio lavori. Senza tener conto dei tempi burocratici, per gli appalti e per la costruzione, sono da prevedere circa sei anni di lavoro, prima che l’acqua di sorgente dell’alta Valle Morobbia giunga nelle nostre case.
Nel frattempo Giubiasco, e la sua Azienda Acqua Potabile, sono stati è stato coinvolti in due importanti progetti di prossima realizzazione da parte di FFS/AlpTransit che sono in netto contrasto con le zone di protezione dell’ultimo pozzo comunale esistente. Benché siano già previsti interventi di salvaguardia con investimenti anche molto importanti, questi lavori non farebbero che peggiorare la già precaria situazione all’interno della zona industriale. In particolare FFS deve attuare la messa a disposizione di un terzo binario, denominato binario 36, e potenziare la sua sottocentrale elettrica con un nuovo convertitore di frequenza. Gli urgenti lavori FFS sono iniziati alla fine dello scorso anno e sono direttamente legati all’apertura dei tunnel di base del Gottardo e del Ceneri, previste per la fine del 2016, rispettivamente per la fine del 2019-20.
Considerata questa necessità, si è operato contemporaneamente su più fronti:
• allestimento opere di premunizione;
• collegamento d’emergenza tra gli acquedotti di Giubiasco e Bellinzona;
• predisposizione di un impianto di filtrazione preventivo durante l’esecuzione lavori;
• trattative con Camorino e FFS per l’indispensabile studio di fattibilità di sfruttamento e realizzazione del collegamento con il pozzo di Camorino, situato nella riserva idrica cantonale d’acqua, in territorio di Giubiasco, sul piano nei pressi della zona sportiva.
Come detto, quest’opera era già prevista dopo la realizzazione del nuovo acquedotto VM, ma l’anticipo deve essere attuato in base alla nuova situazione venutasi a creare. I lavori sono iniziati e l’opera rientra nel Piano cantonale di approvvigionamento idrico (PCAI, comparto VMO) e permetterà, quando ultimata, il collegamento delle reti idriche di Giubiasco e Camorino, togliendo, tra l’altro, quest’ultimo Comune dall’attuale isolamento. Resteranno inoltre aperte le porte per il futuro collegamento di Sant’Antonino, Comune pure in zona PCAI-VMO.
A questo scopo nel mese di maggio dello scorso anno si è provveduto a testare la capacità di emungimento del pozzo di Camorino, così come la capacità di ricevere acqua potabile a sufficienza in situazioni d’emergenza tramite gli appositi collegamenti esistenti con la rete di Bellinzona. Con la messa in esercizio del previsto acquedotto intercomunale della Valle Morobbia sarà in
futuro possibile distribuire acqua sorgiva ai Comuni sopraccitati tramite il medesimo collegamento. A quel momento saranno, per una parte importante, adempiuti gli accordi d’interscambio d’acqua citati in entrata di articolo. A dispetto della solita zizzania messa in giro ad arte, si rammenta che tali accordi sono stati confermati anche da Sementina e Monte Carasso, malgrado gli stessi si siano nel frattempo accordati per far capo anche al previsto pozzo di Gnosca. Quanto sottoscritto nel 2005 e confermato in tempi più recenti, non fa altro che riconfermare la filosofia e la volontà di volersi approvvigionare, per quanto possibile, con le fonti dell’alta valle, messe a disposizione in modo naturale e per gravità da madre natura e far capo alla riserva idrica cantonale solo in situazioni di emergenza. Proprio per questo si chiama riserva.
Il progetto di collegamento Camorino-Giubiasco ha già preliminarmente trovato riscontro positivo anche da parte del Consiglio di Stato che, a fine agosto scorso, ne ha riconosciuta la valenza regionale ai sensi di legge, con la possibilità di riconoscimento di sussidi.
Evidentemente, i già numerosi rapporti con l’Azienda Acqua Potabile e l’Autorità diCamorino si sono intensificati, con l’obiettivo di trovare adeguata soluzione, a soddisfazione reciproca. Il metodo scelto per queste trattative passa per l’usuale condivisione dei progetti, delle modalità d’esecuzione e del finanziamento (al quale hanno già garantito supporto anche le FFS con un importo di fr. 250’000.–), che saranno condensati in un’apposita convenzione. Tutto ciò, va sottolineato, anche se può apparire superfluo rammentarlo, tiene conto del vigente processo di aggregazione in atto tra i Comuni del bellinzonese, per quanto attiene alla compatibilità dei progetti e alla diversificazione delle fonti d’approvvigionamento.