Migrazione: un’opportunità per tutti

Martina Malacrida Nembrini, candidata PS al Gran Consiglio

Perché è importante parlare di migrazione come di un’opportunità per tutti?  Perché bisogna sfatare il mito che una parte della classe politica continua a cavalcare attraverso una rappresentazione falsa e demagogica della situazione attuale.

Uno degli argomenti più diffusi è quello secondo cui i migranti costano al paese che li ospita. Proprio a questo proposito, a dicembre 2018, la prestigiosa rivista medico-sanitaria “The Lancet” ha pubblicato un rapporto teso a esaminare e valutare alcune possibili risposte alla questione migratoria. Il rapporto dimostra, screditando chi continua a promuovere l’intolleranza, che i migranti contribuiscono all’economia più di quanto costano. Infatti, nelle economie più avanzate, per ogni 1% di aumento dei migranti nella popolazione adulta, il prodotto interno lordo cresce fino al 2% per persona. I migranti contribuiscono all’aumento del reddito per persona e dello standard di vita perché, anche grazie a loro, aumentano gli introiti fiscali, che, tra l’altro, hanno un valore economico maggiore rispetto ai benefici sociali o assistenziali erogati.

Un’altra argomentazione molto in voga è quella che ci si dovrebbe limitare all’“aiutarli a casa loro”. La prima obiezione è di carattere umano. Chi lascerebbe il proprio paese, le proprie radici e spesso la propria famiglia, mettendo in pericolo non soltanto la propria vita ma, peggio, la vita dei propri cari, se non avesse una reale e oggettiva ragione di farlo e se non fosse alla disperata ricerca di un futuro migliore? Nessuno. La seconda obiezione è invece di carattere politico. Il mio lavoro mi porta in Burkina Faso da 5 anni con un progetto di cooperazione culturale. Un progetto che esiste soprattutto grazie all’aiuto della Direzione dello sviluppo e della cooperazione svizzera, e così tanti altri progetti nei paesi in via di sviluppo. Se vogliamo davvero aiutare queste persone a “casa loro”, bisognerà che i partiti politici di destra la smettano con i tagli all’aiuto svizzero ai paesi in via di sviluppo. Per aiutarli a “casa loro” sarebbe inoltre opportuno sostenere e non affossare le iniziative che vanno in questa direzione, come l’iniziativa per delle multinazionali responsabili (che per il momento non sembra riscontrare grande successo in Parlamento) o l’iniziativa contro le esportazioni di armi verso paesi in guerra civile.

Purtroppo le menzogne e i discorsi demagogici sugli stranieri non si contano: si dice infatti che li dobbiamo mantenere, sono dei fannulloni, sono pericolosi, sono la causa dell’inquinamento, non hanno voglia di lavorare. Sfortunatamente una parte della società – vittima dell’impoverimento e del degrado di un certo discorso politico – tende a non  identificare più gli stranieri come esseri umani, tende a non ritenere più che queste persone abbiano il diritto di condurre un’esistenza degna all’interno della società.

Un diritto che è invece inderogabile e che va difeso da chi ha una voce per farlo.