MM 410 – Emergenza Covid-19 Stato di necessità – fondo comunale di sostegno alle attività economiche .
Intevento di Lisa Boscolo.
Stiamo convivendo da 3 mesi con una pandemia planetaria dal forte impatto sociale e psicologico che ha cambiato e continua a cambiare il nostro modo di vivere. Il coronavirus è un’emergenza sanitaria con gravi conseguenze sociali ed economiche in cui nessuna persona verrà risparmiata. Una crisi che ha messo il Municipio a dura prova. Esso ha saputo reagire tempestivamente. Infatti si è immediatamente attivato per rispondere alle richieste più urgenti della cittadinanza, in particolare tramite un servizio rivolto agli anziani e alle persone sole e vulnerabili. Ha saputo rispondere in maniera immediata alle difficoltà sul piano economico locale attraverso il fondo comunale di 1 mio per prestiti senza interessi complementari alle misure adottate da confederazion e cantone. Il nostro gruppo Unità di sinistra ha subito apprezzato questo fondo. Una misura immediata che ha saputo mostrare forte solidarietà e vicinanza in un periodo di incertezze e difficoltà che si è imposto bruscamente. Questa misura viene senza dubbi accettata dal mio gruppo Unità della Sinistra.
Come gruppo desideriamo però ribadire, che non si possono trascurare le conseguenze sociali del coronavirus. L’attenzione del Municioio non deve essere orientata unicamente alle aziende locali, ma pure alle persone in difficoltà, alla sua popolazione.
Nel nostro contesto ticinese ci ritroviamo con un tessuto sociale fragile, già prima della pandemia: il tasso di povertà era addirittura doppio rispetto al valore medio svizzero. Per non parlare del tasso del rischio di povertà, anch’esso comparativamente molto più alto nel nostro Cantone. Un rischio che nel contesto d’emergenza in cui ci troviamo può facilmente tramutarsi in povertà effettiva. Le conseguenze di questa pandemia rischiano di essere nefaste. Non è improbabile lo scenario di un numero crescente di economie domestiche indebitate per far fronte alle spese della salute, dell’affito e ai beni di prima necessità con la conseguenza di finire in assistenza. Conseguenze nefaste sulla popolazione e di riflesso sull’intera società.
Le immagini delle code a Ginevra e Zurigo di persone in attesa di assistenza, e di un pasto caldo stanno facendo il giro del Paese. Credo che queste siano le immagini più strazianti durante questa pandemia. in Ticino i numeri di persone che necessitano di aiuto stanno aumentando
Di fronte a questa realtà è più che mai necessario un intervento mirato da parte della Città con l’obbiettivo di non lasciare indietro nessuno.
Interventi e misure non certo mancati a livello nazionale e cantonale, ma ci sono tuttavia delle persone che rimangono scoperte o lo sono solo parzialmente. Tutte persone che con una certa probabilità potrebbero necessitare di interventi mirati, i quali potrebbero essere garantiti da un fondo sociale (al quale attingere per spese d’affitto, di cassa malati – la parte non sussidiata dal cantone -, per saldare fatture mediche o sanitarie, per l’acquisto di beni di prima necessità, ecc.). Un fondo sociale che a Bellinzona esiste attraverso il quale vengono elargiti aiuti alle persone più bisognose e che in questa situazione andrebbe potenziato. Abbiamo messo a disposizione 1 milione per il tessuto economico, non siamo in grado darne altrettanti alla popolazione in difficoltà?
La popolazione bellinzonese ha bisogno di questo, di una risposta sociale. Una risposta che va sicuramente coordinata con gli interventi cantonali e federali, una risposta che va sicuramnete regolementata attraverso un regolamento sociale come proposto da Alessandro Lucchini, un regolamento sociale che ancora oggi non esiste e che in questa situazione è il momento di attuarlo.
Come Unità della sinistra chiediamo dunque al Municipio di agire senza sottovalutare le conseguenze sociali. Le misure per la ripartenza devono essere fatte pensando al modello di società in cui vogliamo vivere: una società che metta la persona davanti al profitto.