Preventivi 2025 un anno cerniera: non si prendano decisioni avventate sulla pelle del personale

Intervento in Consiglio comunale del 4 febbraio 2025 – discussione del Preventivo 2025 – Di Michele Egloff e Martina Malacrida.

Stimati Presidente, Sindaco, Municipali, Colleghe e Colleghi

Mi permetto di prendere la parola dopo il collega presidente della Gestione Patrick Rusconi – a nome dei due delegati UdS nella commissione della gestione Martina Malacrida Nembrini e il sottoscritto – per precisare un paio di punti sui quali non concordiamo con la posizione della commissione.

Innanzitutto ci teniamo a precisare che non abbiamo firmato “con riserva” perché riteniamo che sia responsabile approvare i conti preventivi 2025 proposti dal Municipio, e anche perché il lavoro commissionale è stato importante e il rapporto che ne è scaturito è il frutto di un intenso lavoro di collaborazione e riflessione.

È vero che il disavanzo di 13-14 milioni previsto per l’anno in corso è il peggiore finora presentato a preventivo da quando è stata costituita la Nuova Bellinzona, ma è anche vero che negli anni passati a consuntivo non ci sono mai state grandi perdite, anzi le chiusure in attivo si sono pure ripetute. Anche per il consultivo 2024 non ci si aspetta un disavanzo di più di due milioni. 

Il 2025 è e sarà sicuramente un anno cerniera. È anche l’anno in cui vi è stato un ribaltamento massiccio di costi dal livello cantonale al livello comunale. Se i conti del preventivo sono sempre un atto politico importante, quest’anno lo sono ancora di più, ed è interessante notare come il discorso dominante in Gran Consiglio in dicembre, improntato sull’austerità, stia iniziando a cambiare. Confidiamo quindi, sul fatto che i Comuni, e ovviamente Bellinzona in particolare, riescano a intavolare con il Cantone negoziati costruttivi che vadano oltre il muro contro muro, per tutti distruttivo, di cui si percepiscono parecchi echi negativi nel MM 861 di cui stiamo dibattendo.

Siamo di fronte a un periodo storico di svolta per il Comune e riteniamo che vada sostenuta l’impostazione del Municipio, che vuole credere nel futuro e mantenere il livello degli investimenti a 25 milioni l’anno per la realizzazione di progetti strategici che portino lavoro, formazione, innovazione, guadagni e indotto.

In un periodo dove il mercato del lavoro non è in espansione, il commercio locale è in difficoltà e i residenti soffrono per il potere d’acquisto drasticamente ridotto dall’aumento dei premi di cassa malati, dei prezzi dei beni di consumo alimentari e di prima necessità, degli affitti, dell’energia elettrica e dei combustibili, non riusciamo davvero a capire come ci si possa accanire sul personale dell’amministrazione comunale e sulla sua remunerazione.

A chi ha la fissa dei tagli della spesa pubblica, del taglio del numero dei dipendenti comunali e dei loro stipendi ricordiamo che i dipendenti comunali sono una fetta importante dell’economia comunale e che buona parte di ciò che non versano in imposte (peraltro, anche nelle casse del comune) lo spendono per abitare, mangiare, uscire, spostarsi… E tutto ciò senza ricordare l’ovvio, ovvero il servizio che garantiscono alla comunità durante la loro attività lavorativa. Troviamo decisamente scorretto e ingiusto pretendere il mantenimento del livello e della qualità dei servizi risparmiando “a casaccio” sul personale. Non si può pagare meno ma pretendere di più (sia in termini di rendimento individuale che di servizi offerti alla popolazione).

Tutto questo per dire che noi rappresentanti dell’UdS nella Commissione della gestione ci siamo espressi contro tutte le misure proposte che mirano al semplice taglio del personale e del suo stipendio attraverso formule matematiche arbitrarie, con l’unico obiettivo di abbassare numericamente la spesa, senza chiedersi quali sono i bisogni reali ai quali si deve rispondere e senza sapere se ci saranno servizi importanti e/o necessari che saranno messi a dura prova, se non compromessi.

Fa male vedere come delle forze politiche storiche importanti della nostra realtà comunale – non sappiamo se per ignoranza o a disegno – non tengono assolutamente conto delle specializzazioni, delle qualifiche e soprattutto delle professionalità impiegate nell’amministrazione comunale, auspicando che il Municipio sfoltisca i ranghi e sposti i dipendenti sulla scacchiera dell’organigramma come semplici pedine perfettamente interscambiabili. La nostra impressione è che si consideri qualsiasi lavoro fatto alle dipendenze dell’amministrazione comunale come un qualcosa di poco conto, che tutti sarebbero in grado di fare meglio.

Sia ben chiaro, l’UdS non si sottrae all’esercizio del buon governo, ma, rivendica la necessità di farlo con cognizione di causa e serietà … Aspettiamo di confrontarci in commissione tra qualche mese sui risultati dello studio interno volto a migliorare l’efficacia e l’efficienza dell’amministrazione comunale. Poi si vedrà come continuare. Non prendiamo decisioni affrettate e premature. La Commissione della gestione ha concordato con il Municipio di lavorare insieme a una sorta di “road map” per la preparazione del prossimo preventivo 2026. A questo proposito vi invitiamo ad accettare la proposta di risoluzione della commissione “Obiettivi e collaborazione con il Municipio”.

Ora, in estrema sintesi ricordo le nostre posizioni che non sono in linea con la maggioranza della commissione sugli oggetti in votazione:

Siamo contrari agli emendamenti:

  • al credito per audit esterno di verifica (del gruppo PLR)
  • al risparmio concreto in ambito del Preventivo 2025 (Gabriele Pedroni e cofirmatari)
  • all’applicazione del cpv 1 dell’art. 52 ROD (di Emilio Scossa Baggi)

ma anche contrari alle risoluzioni:

  • Limitazioni di nuove assunzioni per il 2025-2026 (del gruppo PLR)
  • Limitazione assunzione personale (del gruppo il Centro)

Sosteniamo invece gli emendamenti del gruppo mps e indipendenti

  • Rincaro salari non sottoposti al ROD
  • Aumentiamo la qualità delle prestazioni ai nostri anziani! Aumentiamo il personale! … anche se come spesso accade con le proposte dell’mps su temi importanti e condivisi come quest’ultimo, i tempi e le modalità di presentazione non sono propizi a un lavoro corale di concertazione per trovare soluzioni condivise che migliorino fattualmente la situazione di chi ne ha bisogno. Peccato.