Michele Egloff
La tragica fine di due ragazze diciannovenni della regione ci interpella in modo drammatico. Che cosa sta succedendo ai giovani?
I risultati di un recente studio dell’UNICEF sono decisamente allarmanti: in Svizzera e nel Liechtenstein, un terzo dei giovani tra i 14 e i 19 anni ha problemi psichici e un giovane su 11 ha già cercato di togliersi la vita. Anche Pro Juventute lancia l’allarme: adolescenti e giovani sono i più colpiti a livello psicologico dalle conseguenze della pandemia. E il disagio è in aumento. Secondo l’Ufficio federale di statistica (UST), nel 2021 in Svizzera i disturbi psichici hanno costituito per la prima volta la causa principale delle ospedalizzazioni delle persone tra i 10 e i 24 anni.
Di fronte a giovani che vivono un’età difficile ed estremamente complessa è importantissimo che genitori, docenti e tutti coloro che ne accompagnano la crescita stiano all’erta per cogliere cambiamenti repentini nei loro comportamenti. La consulenza tempestiva di uno specialista può infatti risultare cruciale per uscire dallo schema di pensiero negativo e da situazioni pericolose.
A livello comunale salutiamo l’impegno del Municipio di Bellinzona nel sostenere il progetto The Social Truck della Cooperativa Baobab, un furgoncino-laboratorio itinerante volto ad assicurare una presenta accogliente e qualificata del mondo adulto nei luoghi di aggregazione giovanile spontanea quali le corti delle scuole, i parcheggi e i dintorni delle stazioni, grazie a figure professionali competenti. Si tratta di un ottimo strumento per tastare in tempo reale il polso della situazione presso le fasce giovanili della città che – benché siano in grandissima parte sane, impegnate, creative e solidali – stanno confrontandosi con difficoltà crescenti.
Pubblicato su La Regione venerdì 16 dicembre