Discorso di Lisa Boscolo, capagruppo dell’Unità di sinistra, letto da Martina Malacrida Nembrini in occasione della seduta di consiglio comunale del 4 aprile. Seduta nella quale è stato approvato il Messaggio municipale No. 685 – Piano Regolatore del Quartiere di Bellinzona – Varianti – Piano particolareggiato del nuovo Quartiere Officine.
Presidente, Sindaco, Municipali, colleghe e colleghi,
Mi spiace non esserci questa sera per sostenere questo importante messaggio municipale. Un messaggio, un tema, un progetto, discusso intensamente qui, come nel resto del Ticino e della Svizzera. Un primo passo di un grande progetto di cui dovremmo andare tutti fieri e tutte fiere.
Prima di portare una riflessione costruita e condivisa con il gruppo che rappresento, ci terrei a direi due parole molto personali a proposito di questo progetto.
Come forse qualcuno di voi sa, sono diventata grande svegliandomi ogni mattina di fronte alla cattedrale delle officine. Vivevo proprio in via al Prato, via adiacente al nuovo quartiere. Mi emozionano le parole di mio nonno 86enne, che commentando il progetto mi disse “non vedo l’ora di raggiungere casa vostra passando in mezzo al parco e tra le nuove costruzioni senza fare una lunga strada”. Mi emoziona l’idea che probabilmente mio nonno non riuscirà a vederlo finito il nuovo quartiere, ma vista la mia giovane età percorrerò quel parco pensando a lui.
E ora da questo piccolo aneddoto passiamo a una visione più politica. Inizio col ringraziare il lavoro svolto dalla commissione che presiedo e l’altra commissione, che hanno redatto le relazioni di maggioranza e di minoranza. Dicevo prima, si tratta di un progetto che ci deve rendere fieri e fiere, in quanto è uno dei grandi investimenti che avrà la capacità di plasmare una parte della città, il suo sviluppo economico, sociale e culturale. Un progetto ambizioso e complesso, non solo dal punto di vista pianificatorio, bensì dalla complessità di enti che lo costruiscono e delle diverse componenti. Come gruppo ovviamente esprimiamo un grande entusiasmo, sostenendolo e approvandolo quest’oggi, con qualche perplessità che svilupperò in seguito. Noi oggi voteremo il primo grande passo a cui ne seguiranno altri. Questo primo passo ci porta a sostenere una base pianificatoria con contenuti differenti. Contenuti che andranno comunque approfonditi e organizzati in seguito, penso in particolar modo agli spazi dedicati alle scuole, alla formazione, alle cooperative d’abitazione, al parco centrale, ma in particolare al parco dell’innovazione e allo spazio dedicato alla cultura all’interno della cattedrale. Due contenuti estremamente importanti questi ultimi: lavoro e cultura. da una parte porteranno lavoro altamente qualificato e interessante per lo sviluppo economico della città, dall’altro un’opportunità culturale per tenere coeso e vivo il quartiere e la città.
Nel corso del dibattito è emerso il timore nell’ investire in questo grande cambiamento, o addirittura si è detto che questo progetto sia solo un grande investimento immobiliare di cui solo le FFS ne beneficeranno. È tutt’altro: noi oggi abbiamo infatti la possibilità di riqualificare e bonificare un intero comparto portando sia un guadagno economico e sociale che creando uno spazio di verde urbano proprio in centro città. Un investimento così grande per il futuro che non può non essere condiviso con la cittadinanza.
Infatti, come gruppo ringraziamo la trasparenza con cui il Municipio ha esposto le varie fasi fino ad ora e sia riuscito a coinvolgere la popolazione nelle varie consultazioni. Un esercizio quasi partecipativo, ma soprattutto informativo fondamentale per creare sostegno popolare, condivisione come pure criticità. Invito dunque il Municipio a mantenere queste modalità di comunicazione con la cittadinanza, ascoltando pure le voci critiche, come in parte ha fatto.
Proprio per questo motivo ci terrei a condividere una nostra perplessità condivisa anche da chi sostiene il rapporto di minoranza, prima di passare alle conclusioni.
Un elemento sicuramente interessante di questo progetto è che questo quartiere moderno debba rispondere ai criteri di sostenibilità ambientale. Un indirizzo ambizioso ma molto importante rispetto al contesto climatico in cui viviamo. Si poteva però esserlo ancora di più: per essere infatti totalmente coerenti al progetto lungimirante a livello ecologico era auspicabile riflettere seriamente alla possibilità di portare per la prima volta in Ticino un modello di quartiere nuovo senza auto. Come Unità di sinistra, seppur vediamo di buon grado lo sforzo di ridurre notevolmente il numero di posteggi, troviamo ci siano ragioni valide per realizzare un quartiere con una mobilità a impatto 0, tra cui la vicinanza alla stazione. Pur coscienti della configurazione geografica del Ticino che non aiuta a eliminare l’auto, e pur consapevoli della estrema riduzione del numero di parcheggi nel nuovo quartiere, il nostro gruppo crede che potevamo usare lo stesso approccio coraggioso anche nella pianificazione della mobilità nel quartiere. È un’occasione persa per un cambiamento radicale verso una mobilità più sostenibile nel nostro cantone e per questo motivo vigileremo che in questo quartiere come nel resto della città ci si dia una mossa nel potenziare piste ciclabili, posteggi per le bici, zone 30, e zone di incontro nei centri di quartiere.
In conclusione, portiamo dunque le nostre perplessità in merito a quanto detto ma soprattutto il nostro entusiasmo per progetto nella sua globalità. Confermo dunque che l’intero gruppo che io rappresento sosterrà questo messaggio municipale.