Il progetto di aggregazione che ha portato alla creazione del nuovo comune di Bellinzona aveva quale obiettivo il coinvolgimento dei quartieri nella vita del nuovo comune, per evitare di trasformare quelli ai confini in anonime periferie.
In tal senso era previsto di distribuire i servizi comunali utilizzando le infrastrutture comunali preesistenti e di mantenere la presenza dell’amministrazione in ogni quartiere. Questo concetto di presenza capillare del comune è stato uno dei punti cardine del progetto aggregativo che ha sicuramente aiutato a raccogliere consensi. Negli sportelli di quartiere è prevista la presenza di almeno un/una funzionario/a. Questa presenza dell’amministrazione però, di regola, è attribuita a uno dei servizi specifici presenti. Questa soluzione comporta evidentemente che il/la funzionario/a non si occupi principalmente delle esigenze e delle problematiche del quartiere. Inoltre, nel caso in cui nessun servizio sia presente, lo sportello sarà presumibilmente servito, a ore, da un/una dipendente proveniente da un altro quartiere.
Considerando che in nessun caso sono previsti custodi residenti negli stabili né nelle immediate vicinanze, gli stabili comunali, in particolare quelli dei quartieri senza servizi, sono abbandonati per la maggior parte del tempo.
Il caso del quartiere di Gudo è sintomatico: a un anno dall’aggregazione i servizi previsti non sono mai arrivati o sono già stati trasferiti altrove e lo sportello è servito da personale presente solo negli orari di apertura. Considerato che una parte importante, e crescente, dei servizi comunali è accessibile online, è prevedibile che, a breve termine, la presenza di funzionari nei quartieri, in particolare in quelli periferici, sarà ulteriormente ridotta e, come è successo in altre aggregazioni, dopo qualche anno gli sportelli saranno chiusi. La popolazione bellinzonese delle periferie sente la mancanza di una persona di riferimento disponibile sul proprio territorio.
In considerazione di quanto esposto, ci permettiamo di sottoporre al Municipio gli interrogativi seguenti:
• Quanto promesso nel progetto aggregativo, relativo alla presenza del nuovo Comune nei diversi quartieri, continua ad essere un obiettivo importante da realizzare concretamente? I quartieri di Bellinzona non sono territori definiti solo geograficamente, ma per sentirsi parte di una nuova città necessitano un’inclusione identitaria culturale e sociale nella comunità di fatto.
Inoltre necessitano una maggiore riconoscenza storica della loro specificità in quanto nuovi quartieri con il loro sviluppo e la loro storia. I risultati della votazione sull’aggregazione indicano senza ombra di dubbio che i/le cittadini/e dei quartieri vedono questa specificità come valore aggiunto all’identità comunale e non come contrapposizione.
Non ritiene il Municipio che:
• Il Comune dovrebbe essere parte attiva della dinamica di queste realtà, con un funzionario dedicato, presente in modo costante e inserito nella vita della comunità stessa?
• Un funzionario che abbia il ruolo di interfaccia tra il quartiere (cittadini, abitanti, enti e associazioni) e il resto dell’amministrazione, potrebbe facilitare i rapporti tra il quartiere e i servizi e garantire un supporto importante anche nella gestione del territorio?
• Questa figura potrebbe semplificare anche il lavoro del personale della scuola comunale (docente e non docente) ponendosi quale primo riferimento ed interfaccia con i diversi servizi?
• Potrebbe essere fondamentale per il presidio del territorio, la gestione degli stabili pubblici e per prevenire danneggiamenti e littering fastidiosi e costosi? Nell’ambito del progetto aggregativo si prevedeva di affrontare il problema della chiusura degli uffici postali, ipotizzando l’inserimento degli stessi negli sportelli di quartiere in forme da definire: agenzia, pick-post o altro.
• Il Municipio si sta attivando in questo senso?
• Il Municipio sta ipotizzando che lo sportello di quartiere assuma una funzione di centro multiservizi, integrando altre funzioni in aggiunta ai già citati servizi postali (antenna dell’ente turistico ad esempio)? Grazie per la vostra attenzione.
Con ossequio,
Lisa Boscolo
Isabella Zanini