Dedicare una via della città a Carla Agustoni

Interrogazione di Michele Egloff per l’unità di sinistra.

Carla Agustoni nacque ad Asti il 9 agosto 1940, figlia di Anita Pugno-Bottino (1915-1999) e di Giuseppe Pugno (1907-1988), medico veterinario originario di Calliano (Asti), Carla raggiunse il Ticino con la madre durante la Seconda guerra mondiale, in fuga dai bombardamenti sul Piemonte. Si stabilì definitivamente a Bellinzona dopo il ricongiungimento con il padre, che portò avanti l’attività di commercio vinicolo già avviata dalla famiglia materna.

Carla frequentò le scuole dell’obbligo e il ginnasio a Bellinzona. Dopo aver ottenuto la maturità classica a Friburgo, visse per due anni a Milano, dove studiò all’Università Bocconi. Completò in seguito il suo percorso di studi con una formazione presso il Centro Scolastico per le Industrie Artistiche (CSIA) di Lugano.

Dopo il matrimonio con l’avvocato bellinzonese Alberto Agustoni (1965), si avvicinò gradualmente all’attività professionale, dapprima collaborando in qualità di grafica con Fulvio Roth e Carlo (Kiki) Berta, in seguito – dalla metà degli anni Settanta – come contitolare di uno studio, aperto con l’amica Ursula Snozzi a Giubiasco. Generosa nell’offrire le sue competenze ad associazioni politiche, culturali e umanitarie, Carla Agustoni elaborò la grafica di opuscoli, manifesti e svariate pubblicazioni periodiche, nonché del settimanale Politica Nuova, organo ufficiale del Partito Socialista Autonomo (PSA).

Il suo impegno civico e politico si manifestò negli anni Sessanta, in occasione delle campagne contro l’armamento atomico e per il suffragio femminile, ma si strutturò e acquisì maggiore continuità nel decennio successivo, con la militanza nei gruppi femministi che allora stavano nascendo anche in Ticino. Centrale, nella sua riflessione di quegli anni, fu la questione della decriminalizzazione dell’aborto. Come rappresentante del PSA, al quale aderì formalmente nel 1977 e, in definitiva, anche come rappresentante della Svizzera italiana, nel 1978 fu chiamata a far parte del comitato nazionale dell’iniziativa “Per una efficace protezione della maternità”, volta ad istituire un’assicurazione obbligatoria e generale per la maternità.

Subentrando in Gran Consiglio ad Antonio Soldini nel 1980, diede inizio alla sua attività parlamentare, che sarebbe proseguita fino al 1995, dapprima come rappresentante del PSA, poi del Partito Socialista Unitario (PSU) e infine del PS. Nel legislativo cantonale promosse alleanze interpartitiche tra le deputate – coinvolgendo anche quelle dei partiti borghesi – su svariate questioni inerenti alle pari opportunità fra donna e uomo. A metà degli anni Ottanta, senza perdere di vista le questioni femminili, l’attenzione di Carla Agustoni si focalizzò su fenomeni sociali emergenti quali le dipendenze, l’immigrazione, l’invecchiamento della popolazione e il disadattamento giovanile. 

A sostegno dei gruppi della popolazione coinvolti in tali fenomeni, Carla Agustoni auspicò un ampliamento dell’impegno dello Stato e promosse, al contempo, un ripensamento radicale e una razionalizzazione del welfare. Nel 1992-1993 – seconda donna dopo Cristiana Storelli – ricoprì il ruolo di presidente del GC.

A fianco dell’attività nelle istituzioni e nei partiti, operò in svariate associazioni; tra le altre, Aiuto Medico al Centro America (che quest’anno festeggia i suoi 40 anni di fondazione con un evento a Castelgrande, sabato 27 settembre 2025), Comunità Familiare, Helvetas e Dialogare-Incontri.

Malata da tempo, si spense a Sorengo il 29 agosto 2007.

Nel 2008, l’associazione per l’Aiuto Medico al Centro America ha istituito un premio per il giornalismo alla memoria della sua Presidente Carla Agustoni, una personalità “che ha contribuito con grande impegno e forza alla crescita e allo sviluppo dell’associazione e alla realizzazione dei suoi progetti più importanti. Grazie alla sua grande sensibilità e alla sua tenace capacità di dare senza condizioni, ha insegnato a lottare contro ogni tipo di difficoltà, senza mollare mai, per un mondo diverso, più equo, più giusto”.

Alla luce di quanto precede ci permettiamo di chiedere al Municipio di accogliere la proposta di dedicare uno spazio pubblico o una via di Bellinzona a Carla Agustoni, idealmente nella frazione del Palasio nei pressi della Piazzetta San Carlo, dove Carla Agustoni aveva il suo studio in Via Sasso Grande numero 5 (via dalle molte ramificazioni).