Apertura totale semisvincolo: perché sospendere le misure fiancheggiatrici?

Interrogazione di Lisa Boscolo, Sara Nisi e Kevin Siamo Ograbeck.

Premessa:

All’inizio del prossimo anno aprirà completamente al traffico il nuovo semisvincolo di Bellinzona, la sua costruzione è stata in larga parte giustificata con la necessità di sgravare dal traffico di transito il centro di Giubiasco. Per evitare che le automobili continuino a percorrere gli attuali assi di penetrazione, ma con meno intoppi e quindi più velocità, più rumore e magari anche più incidenti, il Cantone e il Comune avevano predisposto alcune misure urgenti che avrebbero dovuto entrare in vigore in contemporanea con l’apertura del semisvincolo per incanalare il traffico in entrata a Bellinzona attraverso la nuova infrastruttura stradale.

Queste misure fiancheggiatrici erano state annunciate alla vostra risposta all’interrogazione di Lisa Boscolo “62/2024 apertura semisvincolo e le misure per la mobilità sostenibile?” il 12 aprile scorso.

Esse figurano nel Programma di agglomerato di quinta generazione (PAB5) e in particolare nella scheda GT1[1]. Queste misure, anche se non proprio nel dettaglio, erano già previste nel PAB3, Scheda TIM 6.2 pag. 191[2]

Le principali misure del PAB5 legate a questa strategia mirano alla gestione del TIM attraverso la programmazione dei nodi semaforici sulla strada cantonale in entrata verso la Città (effetto filtro) e l’interruzione degli assi di transito secondari attraverso l’implementazione di nuovi sensi unici e percorsi obbligati.

Le misure legate a questa strategia sono:

GT 1.1: Programmazione nodi semaforici e modifiche viarie tra Giubiasco e Bellinzona: interventi puntuali (nodi semaforici) di competenza Cantonale.

GT 1.2: Programmazione nodi semaforici e modifiche viarie tra Giubiasco e Bellinzona: assi stradali (modifiche viarie) di competenza della Città.

Le misure sono anche citate nel rapporto di pianificazione Variante Piano di quartiere comparto Ferrere (PQ-Fe): 

Nel dettaglio quali misure, si intendono l’introduzione di tratte a senso unico lungo Viale 1814 e nuove prescrizioni di accesso e transito al Borghetto e tra via della Posta e Viale Olgiati. Le misure di contenimento del trasporto individuale motorizzato sono a favore della mobilità dolce e del trasporto pubblico. Non sono da leggere quale penalizzazione dell’automobile, ma semplicemente una gerarchizzazione dei flussi che non devono transitare parassitando gli assi urbani. Nel PAB5 l’asse di via al Borghetto è qualificato come asse principale per la mobilità dolce.

Ora veniamo a conoscenza attraverso i media e per bocca dello stesso Municipale Mattia Lepori del fatto che il Municipio abbia al momento sospeso l’attuazione di queste misure, in attesa di ulteriori analisi. Si percepisce un cambio di rotta repentino, vi è la spiacevole sensazione che dette misure fiancheggiatrici possano anche non essere attuate per motivi legati a interessi particolari che non si fatica a ipotizzare.

In un recente articolo[3] de La Regione, Bruno Storni, presidente dell’Associazione traffico e ambiente della Svizzera italiana (Ata), critica la sospensione delle misure, ritenendole incomprensibili e mette in guardia sul fatto che già ai tempi del PAB 3 la Confederazione aveva indicato che l’incapacità di gestione del TIM era uno dei punti deboli del piano di agglomerato del Bellinzonese. La sospensione delle poche misure concordate con la Commissione regionale dei trasporti e il Cantone non potrà pertanto che portare la Confederazione a confermare questa analisi e di conseguenza diminuire la propria percentuale di finanziamento del PAB 5.

L’esperienza maturata a Lugano con la costruzione della Galleria Vedeggio – Cassarate dove le misure di accompagnamento (pedonalizzazione del lungolago, riduzione del numero di posteggi in centro) non sono mai state attuate o con la costruzione a Locarno della galleria Mappo –Morettina dove il divieto di transito nel centro storico non è ancora stato introdotto, ci dimostrano che le nuove infrastrutture stradali portano ad un decongestionamento solo a breve termine. Le nuove strade attirano subito un numero maggiore di auto. Ciò genera nuovi ingorghi dopo poco tempo. I problemi di traffico non vengono risolti, ma spostati e aggravati.

Ricordiamo inoltre che uno degli obiettivi del PAB5 è il contenimento dell’uso dell’automobile nel

traffico del Bellinzonese.

Alla luce di quanto esposto chiediamo al Lodevole municipio quanto segue:

  1. Quante opposizioni o ricorsi sono giunti al momento della pubblicazione della nuova segnaletica a Giubiasco?
  • Sembra che l’associazione di quartiere di Camorino al momento della consultazione sul PAB5 si sia espressa in favore delle misure di accompagnamento, per quale motivo a prevalere sono invece le opinioni estemporanee dei commercianti?
  • Uno degli obiettivi dichiarati del PAB5 è il contenimento dell’uso dell’automobile nel traffico del Bellinzonese e il potenziamento del traffico lento. La Confederazione aveva già indicato al momento dell’esame del PAB3 che l’incapacità di gestire il traffico individuale motorizzato era uno dei punti deboli del piano. Sospendere le poche misure concordate con gli esperti cantonali per gestire l’apertura del semisvincolo porterà la Confederazione a confermare questa analisi e di conseguenza a diminuire la propria percentuale di finanziamento del PAB5. A Comuni e Cantone resterà da finanziare una parte maggiore degli investimenti previsti. Quale danno potrebbe dover sopportare i contribuenti bellinzonesi?
  • La sospensione delle misure è anche correlata alla domanda di variante Piano regolatore del quartiere Ferriere?
  • Cosa intende fare il Municipio per monitorare la situazione? Se il monitoraggio è previsto; quando e su quali assi stradali?

Il Municipio come intende procedere con le misure GT1 presentate nel PAB 5 e illustrate quali punto forte durante la serata del 26 agosto 2024?


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