Opinione di Heinrich Bang pubblicato sul Corriere del Ticino venerdì 21 agosto.
Ho letto con particolare attenzione l’articolo di Federico Storni pubblicato dal Corriere del Ticino lo scorso 7 agosto intitolato “Parti di Lugano scottano, ma si possono raffreddare”. Nello stesso viene descritto come la città di Lugano ha mappato 151 ettari di territorio con droni dotati di termocamera. Gli stessi hanno rilevato degli sbalzi termici anche di 10-15°C, ove piazzali asfaltati e zone prive di vegetazione, hanno raggiunto le temperature più elevate. Interessante apprendere che un albero raffredda per una potenza di 20-30 kw e che un’area verde urbana di 1’500 m2 raffredda in media 1,5 °C e a mezzogiorno 3°C, diffondendo i suoi effetti fino a 100 metri di distanza.
Il Canton Ticino, con oltre 145’000 ettari di bosco, è ricoperto per oltre la metà del suo territorio da bosco. Questo bosco svolge importanti funzioni di stoccaggio del CO2, di regolazione del flusso idrico, di filtraggio dell’acqua potabile e di regolazione della temperatura. Siamo il Cantone più boscoso della Svizzera ma siamo anche un Cantone che presenta un forte disequilibrio tra la quantità di verde urbano presente in misura ridotta nelle città e la percentuale di verde in generale. Le città, poco verdi, sono caratterizzate dalle isole di calore, fenomeno per cui nelle stesse le temperature si mantengono più elevate e per un periodo di tempo più lungo rispetto alle aree rurali circostanti.
Alle nostre latitudini, il valore dell’isola di calore si mantiene mediamente con delle temperature medie superiori tra i 3 °C ed i 5°C. La buona gestione e progettazione delle aree verdi urbane, uniti ad altri provvedimenti, può avere effetti positivi sulla salute umana, in termini di riduzione delle temperature (sia come intensità che come durata), in termini di riduzione delle concentrazioni di alcuni inquinanti presenti nell’aria, in termini psicologici e in termini di aumento dell’attività fisica. La corretta progettazione del verde ha quindi evidenti benefici sulla popolazione: avere a disposizione aree verdi con condizioni termiche confortevoli induce a svolgere attività fisica all’aperto con maggior sicurezza e può incentivare anche la scelta della mobilità sostenibile: piste ciclabili completamente esposte alla radiazione solare nel periodo estivo saranno, infatti, poco attraenti rispetto al muoversi in auto dotata di aria condizionata.
Se a Zurigo le autorità hanno recentemente presentato il loro piano per combattere le “sacche di calure” e il calendario per la concreta attuazione fino al 2023, in Ticino si inizia a almeno a prendere conoscenza della tematica. Personalmente reputo però indispensabile un radicale cambio di marcia anche perché da noi fa decisamente più caldo che a Zurigo. Augurandovi una buona fine di estate sperando che le temperature rimangano sopportabili.
Heinrich Bang, Consigliere comunale gruppo Unità di Sinistra, Gran Consigliere PS, Presidente di BoscoTicino