UNA SCUOLA ACCESSIBILE E INCLUSIVA

Un antidoto all’esclusione e alla segregazione sociale.

Michele Egloff

La scuola ticinese deve essere accessibile e inclusiva se vuole promuovere fattualmente in collaborazione con la famiglia e con le altre istituzioni educative – lo sviluppo armonico di persone in grado di assumere un ruolo attivo e responsabile nella società, che si sentano libere e non discriminate. Lo dice la legge sulla scuola (LSc, art. 2). Se non la famiglia e la scuola, quali altre istituzioni sociali sono in grado di tenere conto adeguatamente dei bisogni specifici e particolari di tutte e di tutti, nella quotidianità, dalla prima infanzia fino all’età adulta?

Solo con il concorso della scuola, Cantone e Comuni possono assicurare i diritti sociali e l’inclusione, come è chiesto loro nella Costituzione cantonale. Ogni bambino ha il diritto di essere protetto, assistito e guidato e di poter fruire di una formazione scolastica gratuita che risponda alle sue attitudini (art. 13, cpv2). Cantone e Comuni devono adottare le misure necessarie per assicurare autonomia alle persone con bisogni particolari, così da favorirne l’inclusione sociale, formativa, professionale, politica, sportiva e culturale, … (art. 13a, cpv 2).

Di fatto il sistema scolastico ticinese è già molto attento alle necessità delle alunne e degli alunni con bisogni educativi particolari e da anni favorisce percorsi di integrazione e di inclusione. Ognuna delle numerose misure messe in atto nel corso del tempo è importante e svolge un ruolo significativo. 

La sfida che attende ora il sistema scolastico ticinese, in linea con quanto sta accadendo in altri Cantoni svizzeri, è quella di capitalizzare le esperienze accumulate negli anni  (si pensi alle diverse forme di sostegno e di pedagogia specializzata erogate), a favore di una didattica inclusiva ordinaria.

Per favorire un processo inclusivo è necessario pensare all’accessibilità del sistema scolastico. Un ambiente scolastico veramente inclusivo e di qualità richiede, oltre all’adeguatezza delle vie di accesso e degli spazi interni ed esterni, l’impegno congiunto delle direzioni scolastiche e degli insegnanti per garantire condizioni e situazioni che si adattino al meglio ad ogni allieva e allievo.

L’obiettivo dev’essere quello di non escludere nessuno dalle aspettative di crescita e di sviluppo adeguate, né dal sentimento di appartenenza all’istituto e alla classe.

Per spiegare meglio cosa s’intende per scuola accessibile e inclusiva e illustrare la situazione nell’Istituto scolastico comunale di Bellinzona, Mattia Mengoni, capo della Sezione della pedagogia speciale della Divisione della scuola del DECS e Renato Bison, capo del Dicastero educazione, cultura giovani e socialità del Comune di Bellinzona interverranno in qualità di ospiti durante un momento aperto al pubblico, organizzato dalla Sezione del Partito socialista di Bellinzona (entrata libera).