Tunnel, doppio tunnel: pensiero semplice o semplicistico?

di Renato Züger, Municipale

Il panorama politico degli ultimi anni è senza dubbio segnato dal conclamato successo di partiti e movimenti, la cui forza di persuasione risiede anche nell’apparente semplicità delle soluzioni proposte per risolvere determinati interrogativi. Si riscontrano problemi legati alla pressione migratoria? Occorre erigere un muro alla frontiera. Il Ticino risente di contraccolpi nel mercato del lavoro a causa della sua condizione di Cantone di confine? Sarà sufficiente proclamare “basta frontalieri” e tutto si risolverà. Questo il senso di tante proposte demagogiche udite nel recente passato, che pure si sono dimostrate elettoralmente paganti, spingendo notevolmente a destra gli equilibri politici cantonali e federali. E poco importa se le soluzioni semplicistiche e populistiche risultano palesemente impraticabili, quando non inadeguate o nocive: ciò che conta è solo il riscontro immediato. Si può constatare un simile atteggiamento anche nel dibattito attorno al risanamento della galleria del S. Gottardo, in votazione il prossimo 28 febbraio.

Sussiste un problema (vero o presunto) di sicurezza e di viabilità? Basta realizzare un nuovo traforo a sostituzione di quello vecchio. Si teme un aumento del traffico pesante, incompatibile con l’articolo costituzionale per la protezione delle Alpi? Sarà sufficiente prevedere un “risanamento senza ampliamento delle capacità”. Peccato però che i problemi legati a flussi di traffico così importanti non concernono unicamente il tracciato in galleria; le ripercussioni negative su tutto il rimanente della rete autostradale possono essere molto gravi. Peccato poi che un’eventuale decisione favorevole presa nel 2016 diventerebbe effettiva solo decenni dopo: le prospettate soluzioni per i problemi di sicurezza, così strettamente dipendenti anche dall’evoluzione tecnologica nella gestione del traffico, potrebbero rivelarsi inadeguate e obsolete. Non si rischia di investire ingenti fondi pubblici (nell’ordine di grandezza di parecchi miliardi) su un progetto non realmente necessario? È sensato puntare ancora una volta così massicciamente su infrastrutture autostradali, considerato che a breve Alptransit garantirà al Ticino un collegamento ferroviario altamente performante? Il dubbio appare perlomeno legittimo. Tenendo presente che le soluzioni semplici e immediate molto raramente funzionano, la prudenza invita a votare NO.