Sul futuro del Bellinzonese: fidarsi o meno dei proverbi?

Di
Giacomo Buletti, capogruppo PS in Consiglio Comunale, Giubiasco
Renato Züger, municipale PS, Giubiasco
Il prossimo 18 ottobre le cittadine e i cittadini del Bellinzonese voteranno sul progetto aggregativo, ciò che potrebbe portare alla costituzione di un’unica realtà comunale nel distretto. Il periodo estivo segna un momento di relativa pausa tra una prima fase di intenso dibattito (legato alla lunga serie di serate pubbliche informative) e tra il presumibile ravvivarsi dell’interesse nell’imminenza della chiamata alle urne. Dovendo scegliere da quale parte schierarsi, si potrebbe essere tentati dall’affidarsi ad una presunta “saggezza popolare” racchiusa nei proverbi. Un argomento avanzato dagli oppositori si richiama a “Chi lascia la via vecchia per quella nuova, sa quello che lascia ma non quello che trova”. Ci permettiamo di dissentire da questa tesi, e ciò non soltanto perché è lecito dubitare dell’infallibilità dei proverbi (come testimoniato significativamente proprio da uno di loro: “i pruvèrbi di vicc i è bonn da fá cavicc”).

In primo luogo, approvare la fusione dei comuni del Bellinzonese non sarebbe un irragionevole salto nel buio: pur non potendo sciogliere in anticipo tutti i nodi futuri, l’aggregazione si fonderebbe in ogni caso su un progetto preciso ed articolato, scaturito da un notevole lavoro di analisi e nel quale si tiene conto di tutti i principali interessi in gioco. In secondo luogo, la situazione attuale (la “via vecchia”) offre sì ad alcuni Comuni una relativa tranquillità, la quale però difficilmente potrà essere garantita con continuità anche nel futuro. Di fronte alla crescente difficoltà delle attuali enti locali nel difendere la propria autonomia e nell’essere all’altezza di sfide impegnative (mantenimento delle risorse fiscali, pianificazione del territorio, erogazione dei servizi) diventa indispensabile pensare ad una “via nuova”. Una nuova realtà comunale, unita e con maggiore peso specifico, può essere senz’altro una soluzione praticabile e una risposta efficace a questi interrogativi: rinnoviamo pertanto l’invito a sostenere il progetto aggregativo.

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