di Renato Züger, municipale
Il mondo della scuola è spesso oggetto di discussione politica. In molti casi si tratta invero di rivendicazioni ideologiche su quello che la scuola (specie se pubblica) dovrebbe o non dovrebbe insegnare, come testimoniano alcune recenti proposte quantomeno folcloristiche sulla recita obbligatoria del Salmo svizzero o l’istituzione di una materia denominata “civica”. Più raramente vengono avanzate proposte specifiche per migliorare concretamente le condizioni “materiali” (finanziarie e logistiche) degli istituti scolastici: questo è il grande merito dell’iniziativa “Aiutiamo le scuole comunali”, lanciata con successo dalla sinistra, che però il Gran Consiglio (salvo qualche concessione) ha respinto con decisione del 17 febbraio 2014. Questa iniziativa, su cui quindi con ogni probabilità saremo chiamati a votare, prevede tra le differenti misure sostanziali la riduzione generalizzata del numero massimo di allievi nelle scuole obbligatorie. Sebbene a prima vista si tratti di un intervento puramente organizzativo, è innegabile che il lavoro con classi non troppo numerose ha delle ripercussioni immediate sulla qualità dell’insegnamento offerto.
Ovviamente si genererebbero dei costi supplementari, quantificati nell’ordine di qualche milione annuo, ma come recita il titolo possiamo tranquillamente parlare di “soldi ben spesi”, restando indiscussa l’importanza che una scuola pubblica solida, dotata dei necessari mezzi e in grado di assumersi fino in fondo i suoi compiti educativi, riveste per il futuro della nostra società. La necessità di investire nei settori cruciali dell’attività statale è in fondo un postulato che la sinistra difende da sempre con coerenza e impegno. Meno comprensibile è invece la posizione di chi come PLR e PPD (giusto per non citare nomi) ha dapprima fatto di tutto per impedire il successo dell’iniziativa popolare (vedasi la maggioranza che in Gran Consiglio l’ha affossata), salvo poi presentare all’opinione pubblica una mozione “per migliorare l’insegnamento nella scuola media”, che non fa altro che riprendere, in forma leggermente modificata, proprio le intenzioni degli iniziativisti. Strana scelta davvero.
Per quanto riguarda il comune di Giubiasco, al momento la situazione è sotto controllo per quanto riguarda le scuole elementari, dove il numero medio di allievi per classe tutto sommato non è ancora eccessivo. Più difficoltosa risulta la situazione alle scuole dell’infanzia, in cui il costante aumento di allievi (conseguenza della crescita della popolazione residente) ha portato al raggiungimento dei limiti massimi di capacità. Il Municipio si sta attivando per realizzare nuovi spazi da destinare alle scuole dell’infanzia, così come anticipato nel Messaggio sui preventivi 2014. Sospesi oggi tra un recente passato di prosperità finanziaria e un futuro che (forse) riserverà tempi più difficili, il dibattito su risorse, spese e investimenti è destinato a proseguire.
Per approfondimenti:
http://www.ti.ch/CAN/SegGC/comunicazioni/GC/inizpopolari/rapporti/IP113-r-allegato.pdf
http://www.ti.ch/CAN/SegGC/comunicazioni/GC/inizpopolari/rapporti/pdf/IP113-r-magg.pdf
http://www3.ti.ch/CAN/comunicati/18-02-2014-comunicato-stampa-666161194286.pdf
http://www.ticinonews.ch/ticino/192070/strana-alleanza-plr-ppd-per-la-scuola