Di Alessandro Robertini*
Che, soprattutto nel Bellinzonese ma non solo, la salvaguardia degli edifici e dei beni storici sia un argomento importante per il cittadino lo si evince dagli accesi dibattiti spesso presenti sulle reti sociali e nei media, e il fatto di parlarne è sicuramente un primo dato positivo. La cultura, e quindi anche le testimonianze materiali del passato, è una sorta di linfa che permette di preservare valori e ideali, contribuendo ad una crescita sana ed equilibrata della società, e senza i quali saremmo destinati al mero declino.
La mancanza di riferimenti culturali, o la loro distruzione fisica in nome di una sviluppo sfrenato e incontrollato, porta a fenomeni populistici, dove si tende a perdere di vista la globalità del vivere comune e ad addossare al diverso la causa di tutti i mali, nonché alla degenerazione del dibattito politico che spara nel mucchio a casaccio e su tutto ciò che si muove, senza un progetto di società che tale possa definirsi. La storia ci insegna che la mancanza di una solida base culturale ha sempre portato al degrado sociale, sfociando nei tragici regimi totalitari del ventesimo secolo. E in Ticino non possiamo certo dirci esenti da tutto ciò.
Per questo innanzitutto la cultura va preservata, ma anche per far vivere la Città e attrarre turisti che portano indotto e posti di lavoro. Ogni investimento avrà un ritorno economico e di immagine. Un popolo che distrugge la sua cultura è inesorabilmente destinato all’estinzione. È pertanto fondamentale condividere la recente decisione del Municipio di Bellinzona di ampliare l’elenco degli edifici e beni culturali da tutelare auspicando che si possa trovare una linea comune volta alla salvaguardia intelligente ed efficace di questi oggetti, aiutando i proprietari, anche finanziariamente, ad andare in questa direzione.
Nel rispetto dei criteri architettonici la creazione di appartamenti a pigione moderata potrebbe essere un’ottima idea per contrastare l’abbandono sistematico di questi edifici fino al loro annientamento naturale.
* Presidente regionale Partito socialista
Candidato Unità di sinistra al Consiglio comunale della Nuova Bellinzona
Lista 7 Numero 50