di Michele Egloff
In merito alla mozione 40/2022 “L’ex-birreria alle e ai giovani” del gruppo I Verdi-FA-MPS-POP-Indipendenti, condivido l’argomentazione del Municipio che giudica lo stabile dell’ex-birreria di Carasso insalubre e decadente, e che necessiterebbe importanti e costosissimi lavori di risanamento e di messa a norma.
Per questi motivi, come molte/i altre/i compagne/i, la respingerò. Non certo per lo spirito dei mozionantiche, invece, condivido appieno: Bellinzona, i suoi giovani e i molti giovani che ci vengono ogni giorno per studiare e per lavorare hanno bisogno di spazi d’incontro e di sperimentazione.
Vorrei però aggiungere una considerazione: un passaggio della mozione, ripreso peraltro nel rapporto commissionale, non mi convince. È quello in cui si parla dell’ex-birreria come di un posto adeguato per i giovani perché periferico, fuori città, facilmente accessibile dopo l’orario di chiusura dei locali pubblici per eliminare il problema degli schiamazzi notturni e per salvaguardare la quiete nei quartieri residenziali.
Pur consapevole dell’importanza di saper far convivere le diverse sensibilità, anche generazionali, non vorrei che affermazioni di questo tipo riducano i giovani a un problema da gestire nel tempo e nello spazio. I nostri giovani meritano maggiore considerazione. Sono e devono essere considerati una risorsa di cui prendersi cura: sono il futuro della nostra collettività (sempre che non se ne vadano prima, delusi, e non vogliano più tornarci o che non riescano a tornarci una volta finito il loro periodo di formazione oltre Gottardo od oltre confine). I giovani devono poter vivere pienamente la loro età nel luogo dove stanno crescendo, sentendosi (o in ogni caso potendosi sentire) parte del tessuto sociale.
Un auspicio, da parte mia, che vuol essere invocazione all’autorità comunale. Per essere in grado di identificare spazi idonei da mettere a disposizione dei giovani – parlo volutamente di spazi e non di UNO spazio – è primordiale che il Municipio chiarisca e comunichi quanto prima quali sono le intenzioni e gli obiettivi di politica giovanile, sociale e culturale che vuole perseguire. Dell’ex-stallone, per esempio, è un pezzo che se ne parla, … Ma perché non se n’è ancora fatto nulla? Perché non sono ancora state proposte soluzioni alternative?È urgente coinvolgere quanto prima i giovani stessi (non è facile, lo so) ma anche chi se ne occupa già da tempo, in modo assiduo e in diverse maniere sia a livello locale, sia a livello cantonale. Il peggio che potrebbe succedere è che – a forza d’aspettare – si finisca poi per raffazzonare in fretta e furia (calandolo dall’alto) un inutile centro giovanile da boomer, anacronistico, totalmente sconnesso dai bisogni reali e dalle preoccupazioni dei giovani d’oggi.