Daniele Bianchi, candidato al Consiglio Comunale, Unità di sinistra No. 13
Non è determinante se arrivi da destra o da sinistra, meglio se da sinistra, nel 2021,50mo.anniversario del diritto di voto alle donne, in Municipio non è più accettabile l’assenza di almeno una candidata del gentil sesso. Da Von der Leyen a Merkel passando a Sommaruga, Keller-Sutter o alla nostra Carobbio fin giù a altre ottime rappresentanti femminili ben inserite ed efficienti in vari consessi, si può dedurre che l’altra metà del cielo, non solo ci sa fare, ma spesso e volentieri è un valore aggiunto a prescindere dall’ambito nel quale opera. Anche la Capitale, spesso grigia e austera, con un Municipio esclusivamente al maschile, dovrebbe colorarsi ed arricchirsi grazie all’entrata in scena di almeno una donna perché, analogamente a quanto capita nell’ambito del ménage famigliare, la presenza femminile è indispensabile. Se poi andiamo a spulciare i profili delle candidate in lizza, risulta palese il sempre più alto livello di formazione di queste signore; non a caso ,negli atenei nazionali risulta una maggioranza rosa. Inoltre, molte di esse sono anche mogli, compagne e madri che vivono quotidianamente problematiche spesso sconosciute a molti uomini e quindi, l’approccio a vari temi di natura famigliare, politica giovanile, ecc. beneficerebbe di un’inedita prospettiva offerta da « professioniste » del ramo. Difficile a credersi ma Bellinzona solo recentemente si è ricordata di dedicare qualche via a protagoniste femminili e le municipali elette finora sono state pochissime. Lo scorso 8 marzo molti si sono riempiti la bocca di buoni propositi: promesse di solidarietà, parità di diritti, ecc.; ora alle belle parole seguano i fatti e uno significativo potrebbe essere l’elezione di una donna il prossimo 18 aprile.