Quella delle alleanze strategiche per la corsa alle poltrone del Consiglio di Stato è una pratica sempre più diffusa e, a questa tornata, se ne sta concretizzando una che, in verità, avrebbe già dovuto vedere la luce anni e anni or sono.
Si tratta di quella, salvo imprevisti dell’ultima ora, convenuta tra i socialisti e i verdi; alleanza di per sé naturale perché, se si va a spulciare i programmi dei due partiti/movimenti, le convergenze sovrastano abbondantemente le differenze.
Bello sarebbe stato se finalmente anche le altre forze della sinistra avessero aderito a un progetto comune ma, come è noto, la natura autolesionista/masochista dei $inistri ha nuovamente impedito all’area di presentarsi forte e compatta all’appuntamento elettorale… ma tant’è! Sarà solo più difficile ambire a due posti ma tutt’altro che impossibile, a condizione che i compagni che si sono chiamati fuori, dimostrino un po’ di sano pragmatismo, sbarrando la strada al predominio incontrastato della destra, che in quanto a pragmatismo ci sa fare molto meglio degli antagonisti. Se veramente i “terroristi climatici”, il “partito delle ta$$e”, e qualcuno della sinistra alternativa trovassero un’intesa allora sì che una mini rivoluzione in questo “sfigato cantone” potrebbe verificarsi e restituirebbe brillantezza e splendore ai, parzialmente sbiaditi, colori rosso e verde.
L’ingrediente nuovo ed elettrizzante dell’alleanza rosso-verde è la presenza dei giovani dei due schieramenti nella lista a prova del fatto che, se veramente si vuole essere credibili nei riguardi dell’elettorato, bisogna dare spazio a questa fascia d’età; è dovuto dar voce alle loro esigenze, ascoltarli e, anche se non incondizionatamente, seguirli nelle loro a volte audaci e radicali proposte di cambiamento affinché “il cambiamento è qui e adesso” non rimanga solo uno slogan; leggasi: fatti e non parole!
Per giungere a cotanto è stato necessario, come spesso accade se si vuole concretizzare, scendere a compromessi e accettare il trattamento egualitario richiesto dai Verdi benché numericamente inferiori; compromesso accettabile poiché, se sono la sostanza e gli obiettivi comuni che contano, allora queste concessioni non dovrebbero essere così dolorose per nessuno e comunque andrebbero a beneficio di tutti e non solo di pochi eletti.
Per abbellire la costellazione del declinato al maschile, bianco, di mezza età attuale Consiglio di Stato, ci starebbe bene una brava signora con tanta esperienza e un/a giovane con tanto entusiasmo e coraggio.
Se così sarà, a mio avviso, la foto ricordo del CdS risulterà più variegata e rappresentativa di quella attualmente in circolazione.
Daniele Bianchi, membro di comitato Ps Bellinzona, apparso su La Regione l’8 novembre